Se andate dalle parti di Los Angeles cogliete l'occasione per visitare il Grammy Museum e per "feel the power of music" come sottolinea l'opuscolo informativo del museo. Sicuramente la sezione più interessante della visita è quella dedicata a come le canzoni possano cambiare il mondo.
Ecco che cosa è scritto nella prima didascalia introduttiva: "Alcuni vedono le canzoni pop come niente più che un divertimento confezionato in grado di offrire rifugio in un mondo fatto di sogni e favole, ma la storia prova il contrario. I piaceri contagiosi del pop frequentemente modificano le opinioni e i comportamenti formali. Ed i ritmi e gli spettacoli coinvolgenti del pop creano opportunità inaspettate per tenere la gente unita ed ispirare nuove idee. Tali qualità lo rendono una potente forza al servizio dell'espressione democratica".
Proseguendo la visita scopriremo che Pat Benatar partecipò nel 1985 all'importante progetto Sun City ideato per denunciare e condannare l'apartheid che all'epoca affliggeva il Sudafrica. Ecco cosa scrive il Grammy Museum al riguardo: "Nel 1985 il musicista Steven Van Zandt e il giornalista Danny Schechter diedero vita agli Artists United Against Apartheid e produssero "Sun City" per condannare il violento sistema sociale razzista del Sudafrica.
Il suo video trasmesso da MTV mostrava uniti nella marcia star della canzone tra cui Run-Dmc, Bonnie Ratt, Bruce Springsteen, Miles Davis, Jocy Ramone e Pat Benatar. Nonostante abbia ricevuto scarsa divulgazione e nonostante sia stata negata la sua messa in onda sulla PBS, il video ha incassato più di un milione di dollari e si è messo alla testa del movimento anti-apartheid degli anni 80."
Grazie a questo progetto tutti i proventi sono stati donati al "The Africa Fund", istituzione filantropica fondata dall'American Committee on Africa per aiutare gli Africani in lotta per la libertà e l'indipendenza. Gli introiti hanno portato benefici ai prigionieri politici e alle loro famiglie in Sudafrica, alle necessità educative e culturali degli esiliati sudafricani e al lavoro educativo dei gruppi anti-apartheid negli Stati Uniti d'America.
Ma torniamo a Pat Benatar e scopriamo un'altra sua importante partecipazione, anche se quasi completamente sconosciuta qui in Europa. Parliamo della canzone Jimmy says contenuta nell'album Marlo Thomas and friends Free to be ... a family del 1988.
Qui il progetto promosso dalla "Free to be Foundation" è volto a proteggere gli straordinari talenti dei bambini dai pregiudizi legati al sesso, alla razza e alla povertà. Tra i vari artisti che hanno donato il loro tempo e talento ricordiamo oltre Pat Benatar, Mel Brooks, Marlo Thomas, Steve Martin, Whoopi Goldberg, Cristopher Reeve e Robin Williams.
Ecco cosa scrive Letty Cottin Progrebin sull'album: "Ora è il momento di parlare delle famiglie - di tutti i tipi di famiglie - perchè qualcuno crede che ci sia un solo tipo - un solo modo corretto di vivere assieme. Sfortunatamente, le persone che credono a ciò spesso sono coloro che si sentono in diritto di definire i problemi familiari per il resto di noi. Ma il fatto è che la maggior parte delle famiglie non si conforma ad alcun rigido modello della "giusta famiglia", e non vogliono che gli altri dicano loro quale "vera" famiglia debbano essere. Noi crediamo che qualsiasi sia il posto dove viva, chiunque siano i suoi componenti, ogni famiglia sia il "giusto" tipo di famiglia, se sa come nutrire, educare ed amare i propri figli...".
Chiunque abbia assistito ad un concerto di Pat Benatar non può non essere a conoscenza di Hell isfor children, canzone che Pat insiste nell'inserire in ogni performance per denunciare la piaga dell'abuso sui bambini.
Nel 1980 quando fu pubblicata la canzone, la violenza sui minori era ancora un male oscuro che "Hell is for children" portò alla luce con la gratitudine di tutti coloro che stavano subendo o erano sopravvissuti all'abuso.Tutti i diritti furono donati per la creazione di un fondo per la protezione dei bambini.
Un'altra canzone di denuncia è Somebody's Baby del 1993 incentrata sull'indifferenza nei confronti del dolore e della sofferenza che ci circonda. Qui i protagonisti sono gli apparenti figli di nessuno giudicati dai molti con disgusto se non con indifferenza e che, in realtà, quando erano bambini, sono stati amati e coccolati da qualcuno.
Il video di Somebody's Baby è sublime e toccante ma non ha avuto la fortuna che doveva meritare, con il profondo sconforto di Pat che spera di dare in futuro una nuova chance alla canzone.
Ogni anno possiamo vedere Pat Benatar impegnata a partecipare personalmente a supporto di istituti di beneficienza, quali l'Orphan Lyrics Company" e "The children's Charity and The Will Rogers Institute".
L'impegno che Pat Benatar ha investito nel sociale è risultato tanto continuo nel tempo quanto spontaneo, o meglio, forse in parte ereditato da una grande figura della musica americana, Harry Chapin. E' lei stessa a sottolinearlo in questo suo messaggio a favore del Long Island Cares, Inc:- The Harry Chapin Food Bank.
Luca Ansaldo
Sono lieto di aggiungere il seguente contributo dello statunitense Edward Pinnix, fedele fan di Pat fin dal 1980, che ci fornisce ulteriori informazioni sul suo costante impegno sociale:
I'd like to tell you about more of her social commitments. She was invited to participate in the We Are The World project, but declineed because of her pregnancy. So she gave them a large portion of her royalties from "We Belong".
In her home town of Long Island, NY, she has performed with the choir of her former high school to raise money & awareness for the arts program. She's given money & heading a program to restore & save an old theater in town.
After 9/11 she & Neil recorded the song & made the video for "Christmas In America" & all the proceeds were given to benefit that tragedy.
In 2001 she headlined the second annual Women Rock concert, performing with Cheryl Crow, Dixie Chicks & others. All the proceeds were given to breast cancer research. (Neal's mother died of breast cancer).
In 2003 she performed with Lisa Marie Presley as part of the VH1 Divas Duets concert to raise money for the arts programs in public schools.... I hope you find this information to be of interest. Keep up the good work. Best wishes,Ed.
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